Fotografia della settimana: Nick Ut

Children Fleeing an American Napalm Strike

Questa foto famosissima è conosciuta con almeno tre titoli diversi:  “Terror of War,” “Vietnam Napalm,” and “Children Fleeing an American Napalm Strike.” Ognuno di essi concorre ad una diversa interpretazione dell’immagine.

Forse qualcuno non sa che questa foto, prima che divenisse una icona della guerra del Vietnam, e della assurda malvagità della guerra, è stata dall’ Associated Press, lungamente rifiutata, non perchè mostrasse una bambina fuggire via da un bombardamento al Napalm su un villaggio di civile con vistose ustione, no, certo, quel fatto era legittimo, ma perché questa bambina era nuda. Povera piccola neppure il tempo di coprirsi per il fotografo, presa come era con la fuga e con le ustioni che le devasteranno la schiena e il braccio per il resto della vita.

Insomma la colpa della realtà è che per un redattore americano, il sesso esposto di una bambina, dei seni inesistenti, contano più dello sterminio di un villaggio, ecco la ‘morale’ dei presunti liberatori.

” … an editor at the AP rejected the photo of Kim Phuc running down the road without clothing because it showed frontal nudity.  Pictures of nudes of all ages and sexes, and especially frontal views were an absolute no-no at the Associated Press in 1972 … Horst argued by telex with the New York head-office that an exception must be made, with the compromise that no close-up of the girl Kim Phuc alone would be transmitted.  The New York photo editor, Hal Buell, agreed that the news value of the photograph overrode any reservations about nudity. ” – Nick Ut

Ma poi la forza della storia ha piegato se stessa, la storia, a favore della verità, una verità che non poteva essere taciuta più lungo, questa immagine l’anno successivo a quella in cui era stata realizzata, ha trovato la sua strada, vincitrice del premio Pulitzer nel 1973, diventerà uno dei simboli della seconda guerra perduta dall’America, la maledetta guerra del Vietnam, maledetta in patria perchè essendo stata perduta, non ha consentito al vincitore pre-destinato gli Usa la necessaria riscrittura agiografica per un crimine restato ancora impunito.

Preparando questa puntata de la” Fotografia della settimana”, avevo in mente questa grande immagine, ma non ricordavo chi fosse il fotografo, ricordavo la storia di Khim Puc, così si chiama la bambina, ricordavo la polemica intorno all’Associated Press, eppure non ricordavo assolutamente il nome del fotografo, che pensavo fosse americano… mentre invece è vietnamita ed il suo nome è Huỳnh Công Út, anche se la foto risulta spesso firmata Nick Ut, cosa che mi aveva indotto in errore. 

Foto come queste non appartengono a nessuno, sono memoria di tutti, icone di una società occidentale, di cui quella americana è solo un epifenomeno fra molti, il cui delirio di violenza alimenta il male nel mondo, esse vanno ricordate per il loro grande monito di pace e fratellanza che l’orrore in queste contenuto dovrebbe ispirarci.

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