COLONIES  - Nel mondo antico la COLONIA era un insieme di cittadini di uno stato che, per decisione delle istituzioni o di propria volontà, si stabilivano in una terra lontana per abitarla, coltivarla e imporre regole e abitudini della madrepatria, con la quale conservavano legami giuridici ed economici.

In età moderna, la colonia è il possedimento di uno stato in un territorio lontano e abitato da popolazioni indigene, spesso economicamente svantaggiate, che non godono degli stessi diritti civili dei gruppi di persone che vengono  dallo stato dominante. In senso più ampio, la parola colonia indica un insieme di persone che si stabiliscono, temporaneamente o definitivamente, in un luogo diverso da quello di provenienza per motivi di lavoro. In passato il trasferimento di gruppi particolari di persone poteva essere organizzato dalle istituzioni per motivi di sicurezza: la colonia penale era, infatti, un penitenziario lontano dalla madrepatria in cui si rinchiudevano persone che dovevano essere dimenticate. Di converso si chiamavano colonie anche quegli istituti che fornivano ai bambini meno abbienti soggiorni di villeggiatura o di cura (colonie marine, montane). 

Nel linguaggio comune la parola si usa anche per indicare un insieme di animali. In biologia, infine, una colonia è un aggregato di individui vegetali o animali.

Questo libro che e’ dedicato a tutti i flaneurs del mondo nasce nel cuore delle montagne dell’atlante Marocchino... prende forma al fresco dell’oasi di Fint, passeggiando tra i resti della vecchia Chenini, inseguendo i set cinematografici di StarWars tra i sobborghi e le due di Matmata e Tataoine, cercando di vincere il freddo di Vorkuta, scarpinando su e giu’ dal Monastero. 

I Luoghi degli Uomini, di cui questo libro racconta, sono come dei sogni: tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.

Vi raccontero’ di: Ait Ben Addou, Alykel, Al Ula, Centralia, Cinecitta’ Studios, Colonnata, Craco, Il Gretto di Gibellina, Gungashima, Kadychan, Kolmanskop, Iultin, Lampedusa, Il mare d’inverno, Papigno, Petra, Pyramiden, Rocca calascio, Shra’, Tataoine, Vorkuta...

D'un luogo non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà alle tue domanda.

 

ERIDANIA - La pianificazione del complesso, a cura della FIDA (Fabbrica Italiana Derivati Acetilene),risale al 1938. 

Il secondo conflitto mondiale ha bloccato la sua realizzazione fino al 1955, quando Distillerie Italiane SpA me acquisto’ l'area. Dal 1967 lo stabilimento è passato sotto la direzione di Eridania Zuccherifici Nazionali, che nel 2003 ha costituito una società dedicata alla produzione ed alla vendita di alcool, denominata Alcoplus Spa. 

Nella distilleria si producevano spiriti greggi o greggi rettificati, alcoli denaturati, da materie prime alcoliche (vinacce), alcoligene saccarine (melasso da barbabietola) ed alcoligene amidacee (cereali). Si dice che qui si producesse l'alcool migliore d'Italia, destinato ad uso alimentare, in profumeria e cosmesi, nell'industria chimica e dei carburanti. E' indubbio che la materia prima principalmente utilizzata nello stabilimento fosse il melasso da barbabietola. Ecco perché le sue vicende sono strettamente legate a quelle della coltivazione bieticola in tutta l'Emilia-Romagna ed alla nascente industria saccarifera di fine Ottocento. Lo stabilimento si sviluppa dunque nell'ambito di questo mutamento agrario e produttivo. La sua posizione geografica nella zona industriale di Ferrara, sullo snodo di due canali fluviali ed in vicinanza della ferrovia che lo serve internamente, risulta essere decisamente strategica, poiché collocata in diretto collegamento con gli zuccherifici sorti sul territorio. 

L'area ha un'estensione di 114.237 metri quadrati. Sul lato ovest si trovano gli edifici nei quali erano conservati i prodotti finiti, pronti per essere trasportati e commercializzati. Tra magazzini, depositi e vasche per serbatoi, si trova il Magazzino di Accertamento Finanziario, dove veniva denaturato l'alcool per usi diversi da quello alimentare e quindi non soggetto a tassazione statale.

Sul fronte est, si trovano invece la Torre Piezometrica, l'edificio in linea per Uffici e Laboratori 

e la Sala Caldaie. La Torre Circolare di sette piani, è decisamente il cuore dello stabilimento. Nella sua imponente struttura slanciata verso l'alto, tesa al controllo perpetuo e assoluto di tutta l'area circostante, ritroviamo tutti i caratteri compositivi dell'architettura razionalista. La sua funzione era quella di contenere gli impianti di distillazione.

L'Eridania, oggi, dopo anni di completo abbandono e’ prossima ad essere demolita.

PETALONIA - Sebbene sfuggano a una definizione univoca, i GRANDES ENSAMBLES sono tipicamente complessi abitativi collettivi, spesso in gran numero (da diverse centinaia a diverse migliaia di abitazioni), costruiti in Francia tra la metà degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, segnati da un'urbanistica di barre e torri ispirate ai precetti dell'architettura moderna.

La Francia è l'unico dei paesi capitalisti occidentali ad aver scelto massicciamente  questa soluzione per risolvere la crisi abitativa; il Regno Unito, i Paesi Bassi, i Paesi  Scandinavi hanno costruito, accanto a rari grandi complessi, città giardino, edifici bassi, case unifamiliari isolate o a schiera. Solo i paesi del blocco socialista hanno compiuto le stesse scelte, come in URSS con l'habitat krusceviano del 1955, anche se con risultati diametralmente opposti in virtu di un tessuto urbano rigidamente regolato per garantire l’accesso ai servizi essenziali.

Questi grandi complessi in Francia hanno consentito un ampio accesso ai comfort  moderni quali acqua corrente calda e fredda, riscaldamento centralizzato, servizi  igienici, ascensore, ecc. per i lavoratori delle periferie popolari, gli abitanti di alloggi malsani, i rimpatriati dalle Colonie e la forza lavoro della grande industria.  Fin dall'inizio, però, i residenti si sono lamentati della mancanza di negozi, trasporti e vita di quartiere. 

I GRANDES ENSAMBLES si trovano spesso tra i motivi principali che hanno generato la  profonda crisi sociale francese cominciata a partire dagli anni ’80.

TRESIGALLO - Situata in provincia di Ferrara, a pochi chilometri dalla città estense e a circa 60 dalla via Emilia, Tresigallo sorge tra l’Appennino e l’Adriatico: in una posizione privilegiata, a metà strada tra il capoluogo e il mare.

Tresigallo, città di ri-fondazione, vera “città ideale” del XX secolo, nata da un sogno di Edmondo Rossoni, Ministro dell’Agricoltura e Foreste durante gli anni ‘30, oggi appare una pregiatissima capitale del razionalismo italiano, ideata sul modello delle ‘città nuove’ realizzate tra le due guerre.

C'è una dimensione estraniante e metafisica in Tresigallo, una sorta di calma folle dovuta al fatto che il linguaggio urbanistico e architettonico non ha subìto alterazioni particolari nel tempo.

Tresigallo, è l'applicazione su scala reale delle teorie di scuola tedesca sulla progettazione democratica della "città nuova"; rappresenta una felice quanto assolutamente solitaria esperienza di architettura razionalista italiana; è uno dei pochi esempi rimasti di città di fondazione progettata a tavolino.

Tutt’oggi è l’unica Città di Fondazione italiana riconosciuta Città d’Arte.

 

Colonies - Libro d'artista rilegato in tela di lino  formato 28x35cm,  edito in 10 copie firmate e numerate. L'edizione e' presentata in una scatola d'archivio rilegata in tela di lino del formato del libro e accompagnata da una  stampa 28x35cm firmata e numerata, montata su passe-partout d'archivio.

Colonies - Livre d'artiste relié en toile de lin, format 28x35cm, édité en 10 exemplaires signés et numérotés. L'édition est présentée dans un coffret d'archives relié en toile de lin au format du livre et accompagné d'un tirage 28x35 cm signé et numéroté, monté sur un passe-partout d'archives .

Colonies - Artist's book bound in linen canvas, size 28x35cm, published in 10 signed and numbered copies. The edition is presented in an archive box bound in linen cloth in the format of the book and accompanied by a 28x35cm print mounted on archivial grade passe-partout, signed and numbered .


 

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